Il signor Presidente del Consiglio tira fuori la sua n personale visione della Costituzione cui ha giurato fedeltà, facendo retromarcia e poi reiterando.
Insomma, pare che questo Paese, senza rendersene conto, abbia da 61 anni una costituzione filosovietica, anche se non si capisce bene dove sia questa filosovieticità...
Forse nell'articolo 2:
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Certamente per il Presidente del Consgiglio anche l'articolo 3 deriva direttamente dalla Costituzione Sovietica (anche se a questo punto dovrebbe spiegare come mai un simile articoo sia presente anche nella Costituzione Americana...):
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Uhm... Forse a lui non piace molto la seconda parte, dell'articolo 3...
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Per non parlare dell'articolo 4, che quanto a filosovieticità probabilmente batte qualunque altro principio... E infatti viene puntualmente disatteso dai governi che aborrono i regimi sovietici...
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Che dire poi dell'articolo 7?
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Un caso lampante di articolo filosovietico...
L'articolo 8, poi, fa sentire il coro dell'Armata Rossa in sottofondo:
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
L'articolo 9?
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
L'articolo 10 è un INNO alle usanze sovietiche:
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Per non parlare dell'articolo 11:
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
E forse, in luogo dell'articolo 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Berlusconi preferirebbe il logo del Biscione...
Ma continuiamo per gradi...
L'articolo 13 indubbiamente infastidisce il premier:
La libertà personale è inviolabile.
Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
Tanto che per cercare di arginarne il pericolo di regime è stato costrettoa pensare a decreti legge che limitano le possibilità di azione della magistratura...
L'articolo 14 ha indubbiamente qualcosa di inquietante in quell'espressione: leggi speciali...
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.
Ma l'articolo 15 non lascia dubbi di sorta, e motiva tutte le preoccupazioni del premier di vivere givernato da un soviet supermo:
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
Lo stesso si può affermare senza timore di smentita per quanto concerne l'articolo 16:
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
Il diciassette è l'emblema dell'incapacità dei regimi sovietici di sopportare qualunque tipo di dimostrazione di dissenso:
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
Forse l'articolo 18 potrebbe infastidire ulteriormente un ex-piduista, dato il suo evidente carattere restrittivo (sovietico, meglio ancora...):
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
Ma il 19 sembra davvero essere partorito da un uomo rispettoso delle usanze sovietiche:
Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Così pure il 20:
Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.
E il 21 dimostra AMPIAMENTE da quale parte arrivi l'atteggiamento sovietico tanto paventato dal PResidente del Consiglio:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
E l'articolo 22 dimostra per l'ennesima volta che il regime imposto dalla costituzione è diabolicamente sovietico:
Nessuno può e.ssere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
Così come il 23:
Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.
e il 24:
Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.
Per ora mi fermo al 25, che ha per l'ennesima volta l'autentico carattere di provvedimento più che sovietico, stalinista:
Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge.
Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.
(per correttezza arrivo al termine della prima parte, di modo che ci si possa rendere conto fino in fondo quanto c'è di sovietico nella regolazioen dei diritti personali dei cittadini)
Art. 26.
L'estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali.
Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici.
Art. 27.
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
Art. 28.
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
Però mi sorge il dubbio che Berlusconi, lungi dal voler criticare i pricipi fondamentali e la prima parte della costituzione, si stesse riferendo alla PARTE II, in cui viene trattato l'Ordinamento della Repubblica:
E qui, infatti, è EVIDENTE il carattere sovietico che ha preso il sopravvento in fase di discussione della nostra Costituzione, perché per trovare qualche riferimento al Presidente della Repubblica dobbiamo arrivare fino all'articolo 73, dove viene chiaramente indicata la sua funzione sovietica:
Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese dall'approvazione.
Se le Camere, ciascuna a maggioranza assoluta dei propri componenti, ne dichiarano l'urgenza, la legge è promulgata nel termine da essa stabilito.
Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso.
Definita alla perfezione dall'articolo 74:
Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione.
Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata.
E nella definizione dei suoi compiti salta all'occhio questa evidente intromissione sovietica nella sovranirtà del governo:
Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.
Per non parlare di questa ulteriore dimostrazione stalinista:
Art. 89.
Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.
Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Ci sono prove evidenti del carattere sovietico della Costituzione Italiana, in questi articoli...
Ma se questo non bastasse, possiamo citare le parole di Carlo azeglio Ciampi, che deve avere intrapreso una battaglia sovietica contro il democratico presidente del Consiglio che tutti amiamo e veneriamo:
'Ma la Costituzione dice chiaramente che il Capo dello Stato emana i decreti legge, cioè li firma. Ebbene, questa firma non è affatto un atto dovuto. Il presidente della Repubblica deve essere convinto della necessità del provvedimento. Non può essere ridotto a uno spolverino, a un passacarte del governo. La sua firma deve essere un atto convinto, meditato. Non è affatto un visto. Rientra pienamente nei poteri che gli assegna la Costituzione'
Non c'è nulla da fare. Siamo davvero messi male...
(l'analisi del carattere sovietico della Costituzione continuerà nei prossimi giorni, anche se è lunga e rompe parecchio le scatole... Ma è necessario, dopo 61 anni, mostrare il grande inganno che ci ha governati con l'avallo dei nostri padri fondatori, tutti di provata fede comunista. Vedere De Gasperi per credere...)
Per leggere la Costituzione: http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm
Giuliana Dea
domenica 8 febbraio 2009
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1 commento:
Grazie! Bello, ricco e interessante. Da lontano la nostra costituzione sembra ancora piu' un miraggio...
Gilla
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