giovedì 11 giugno 2009

Open Roads. Italiani in visita.

di Elena Maria Manzini da New York

Cari i miei lettori Rosa Shokking,
New York in questi giorni e' fredda e piovviginosa, l'estate non e' ancora cominciata e siamo tutti in spasmodica attesa del caldo. Ora il tempo e' perfetto solo per passare le giornate al cinema. 
Ed infatti dopo la scorpacciata di film che mi sono fatta al Tribeca Film Festival ho praticato per un mesetto l'astinenza e mi sono preparata asceticamente ad accogliere calorosamente la delegazione di attori (come potete vedere in questa foto con Filippo Timi) e registi italiani che sono venuti alla Film Society of the Lincoln Center a presentare i loro film.
Alla sua nona edizione la rassegna cinematografica di film italiani Open Roads, curata dal professore di cinema della NYU Antonio Monda, richiama non solo gli italiani che abitano nella grande mela e sentono un po' la nostalgia di casa, ma anche tanti americani appassionati di cinema italiano che hannopoche occasione di vedere i nostri film. 
I film selezionati quest'anno sono stati "I Galantuomini" accompagnato da Donatella
Finocchiaro, "Il papa' di Giovanna" e "La fabbrica dei tedeschi" con Silvio Orlando, "Come Dio comanda" con Filippo Timi, e "L'uomo che ama" di Maria Sole Tognazzi, "Io sono viva" di Dino Gentile e "La siciliana ribelle" di Marco Amenta, il documentario sul lavoro di Fabrizio De Andre' diretto da Teresa Marchesi e i corti d'animazione creati da Ursula Ferrara mentre il film "Un giorno perfetto" era presentato dallo sceneggiatore Sandro Pretraglia. Gli altri tre film che hanno viaggiato soli senza accompagnatori sono stati "Lezione 21" di Alessandro Baricco, "Il passato e' una terra straniera" di Daniele Vicari e "Si puo' fare" di Giulio Manfredonia.
I film erano introdotti dagli artisti presenti che si sono prestati a rispondere alle domande e alle curiosita' del pubblico, mirabile l'intervento dell'attore Silvio Orlando che ha comparato lo scambio di pellicole cinematografiche tra l'Italia e gli Stati Uniti ad una partita a tennis "prima noi vi mandavamo un po' di palle e voi ci rispondavate con molte delle vostre, adesso arrivano solo le vostre palle molto forti e noi non abbiamo piu' colpi. Ma giocare da soli puo' essere noioso e non si migliora, quindi avete bisogno delle palle che arrivano dalla nostra parte." 
A lato della rassegna si e' tenuta una conferenza alla Casa Italiana della New York University durante la quale ho ripreso un paio video che vi mostrero' nel prossimo post! In piu' ho una sorpresa per gli appassionati di Jovanotti...