venerdì 31 ottobre 2008

Festival Internazionale del Film di Roma. Viggo Mortensen.

di Elena Maria Manzini da Roma

Carissimi lettori Rosa Shokking,
ieri vi anticipavo un incontro con Viggo Mortensen. Infatti, non solo ha calcato il tappeto rosso del Festival romano due volte, per presentare il film in concorso “Good” e il film fuori concorso “Appaloosa” diretto dall’amico Ed Harris, ma è stato anche invitato a tenere una conferenza per il pubblico nella quale ha dato prova di essere un uomo affascinante e veramente poliedrico.
“Good” narra di un professore universitario tedesco che in pieno nazismo, dopo aver scritto un libro sostenendo la scelta dell’eutanasia, viene convocato dal Reich e premiato con una folgorante carriera. La sua decisione di allinearsi lo porta ad allontanarsi dalla famiglia per risposarsi con una perfetta donna ariana e a rinnegare la sua grande amicizia con un ex commilitone ebreo. Il film, potenzialmente interessante perché mostra il punto di vista di coloro che per la tranquillità del quieto vivere hanno preferito non condannare la follia che li circondava, tarda a decollare, anche a causa dalla recitazione un po’ troppo “introspettiva” del nostro amato Viggo.
Viggo Mortensen è comunque un attore solido con alle spalle molti anni di gavetta, spesso anche di lusso, che e’ stato portato alle luci della ribalta prima per il ruolo di Aragorn ne “Il Signore degli Anelli” e poi come attore prescelto da David Cronenberg come protagonista dei suoi ultimi due lavori.
Essendo una fan a dir poco maniacale del “Signore degli Anelli” ho partecipato con emozione alla conferenza nella quale, partendo dal commento di alcune scene delle sue interpretazioni meglio riuscite, ha risposto a domande sulla sua carriera e sulle sue attività collaterali. Grazie a queste due ore passate in sua compagnia (certo, c’erano anche altre 200 persone, ma chi le notava…) ho constatato che oltre ad essere un vero gentiluomo, ha infatti ringraziato tutti della nostra presenza in perfetto italiano, parla correntemente diverse lingue straniere fra cui il danese e lo spagnolo, e ho scoperto che ancor prima di girare il mondo in lungo e in largo per la sua carriera cinematografica, ha vissuto in diversi paesi europei e latinomaricani al seguito del padre diplomatico. Pur avendo sottolineato che per un attore ogni metodo è giusto “basta che funzioni”, ha confermato che per prepararsi per un ruolo spesso impiega qualche mese cercando di “scoprire” cosa possa essere successo al proprio personaggio prima di pagina 1 del copione. A questo fine è solito intraprendere totalizzanti viaggi mentali e fisici, ha infatti raccontato che prima di girare l’ultimo film di Cronenberg “La promessa dell’assassino” ha trascorso diverse settimane in un paesino della Russia da dove avrebbe potuto provenire il suo personaggio. Ha inoltre confessato di avere un forte interesse per la regia e di avere già acquistato i diritti di un libro dal quale vorrebbe trarre un film. In più, possiede una casa editrice attraverso la quale sponsorizza soprattutto giovani scrittori di nicchia, dipinge quadri, compone musica (alcuni brani al pianoforte della colonna sonora del film “Good” sono suoi) e ha ammesso essere vera la voce che lo vuole discendente di Buffalo Bill…
Un solo commento mi viene spontaneo: WOW!


P.S. Solo pochi minuti fa’ sono stati annunciati i premi della critica ai film in concorso. Le mie congratulazioni a Donatella Finocchiaro vincitrice come migliore attrice per la sua interpretazione di una donna a capo di una cellula del crimine organizzato nei “Galantuomini” di Edoardo Winspeare. Il film non mi ha entusiasmato, ma lei è veramente bravissima.

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