mercoledì 4 giugno 2008
Prostituzione, in Italia un business da 90 milioni di euro al mese
La legge Merlin del ‘58, a detta di molti, a così lunga distanza dalla sua approvazione, non è idonea a gestire il fenomeno della prostituzione in Italia che, di fatto, rimane una realtà presente e costante di fronte alla quale è difficile chiudere gli occhi.
Prima dell’entrata in vigore della legge del ‘58 la prostituzione all’aperto era molto poco diffusa, mentre come ha riferito Pia Covre, esponente di punta del Movimento per i diritti delle prostitute, oggi in Italia si calcola che le lucciole in strada siano circa 50.000, aumentate in maniera esponenziale negli ultimi decenni complice l’aumento dell’immigrazione clandestina.
Secondo invece le stime del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vi sono tra le 15.000 e le 18.000 donne coinvolte nella prostituzione. Il 65% lavora in strada, il 35% in albergo o in appartamento. Il 20% è minorenne. Tra le 15.000 e le 25.000 sono le prostitute straniere. Soprattutto nigeriane, ma anche albanesi, polacche e bielorusse.
Il 10% del totale è vittima del racket e costretto al mestiere sulla strada a seguito di minacce dirette, anche, a parenti o figli rimasti in patria.
Da 5.000 a 7.000 euro: tanto rende al mese una prostituta al suo sfruttatore.
Diciassette: le prostitute uccise in strada nel 2000. Un dato drammaticamente stabile negli anni. Tra il 10 e il 30% del totale i transessuali che si prostituiscono.
Sette le regioni con la maggiore presenza di prostitute di strada: Lazio, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Abruzzo.
Nove milioni: il numero dei clientiche si rivolgono al sesso a pagamento.
Circa 90 milioni di euro, il giro d’affari mensile della prostituzione in Italia. L’80% dei clienti chiede alle prostitute di non usare il preservativo.
domenica 3 febbraio 2008
FINANZIAMENTI ALL'EDITORIA- "il Campanile" di Ceppaloni
Non si tratta di giustizialismo da quattro soldi, ma di alcune coincidenze della famiglia Mastella.
Tanto per avere un'idea di come può funzionare la Casta.
Detto questo, le lande di Ceppaloni probabilmente sono solo la punta dell'iceberg, se non il capro espiatorio. Per un'Italia che si basa ancora su un nepotismo degno di Palermitani e Corleonesi...
tranne per alcuni, come si sforzava di ripetere Emma Bonino ospite ad Anno Zero, riferendosi ai radicali.
Ma forse le cose cambieranno. Basta crederci in tanti.
Ecco la testimonianza:
Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino.
Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più.
Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur.
L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico.
Si chiama "Il Campanile", con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro nei pressi di Largo Arenula.
Dice ad esempio il primo:
"Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!".
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello?
Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa.
Ogni anno Il Campanile incassa 1.331.000euro.
E che fara' di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro?
Insisterete ancora voi. Che fara'?
Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli
capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma.
E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all'anno. Sapete con chi?
Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito.
Ma è sempre lui, penserete!
Che c'entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.
Ma andiamo avanti.
Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente.
Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine.
Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli.
Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato?
L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva!
Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile?
Gli ultimi biglietti d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur.
Siamo nell'aprile del 2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.
Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta?
Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.
Infatti Il Campanile ha speso 141.000 euro per rappresentanza e 22.000 euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti.
Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro:
Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.
Ma torniamo un attimo agli spostamenti.
La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per 2.000 euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico.
Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto?
Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.
La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale.
A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella.
Chi l'ha comprata, chiedete?
Due giovani immobiliaristi d'assalto:
Pellegrino ed Elio Mastella.
in attesa delle elezioni:
Editoriale di Eugenio Scalfari su La Repubblica: "Battetevi bene e buona fortuna"
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/politica/scalfari-fondi/buona-fortuna/buona-fortuna.html
giovedì 24 gennaio 2008
Cade il Governo, ed il mondo parla (male) di noi... (I)
Il fattaccio, come al solito "all'italiana" con grida, semi-cazzotti e molto casino, è di un paio d'ore fa. Eloquente, piú di ogni commento, una breve rassegna stampa tratta "in diretta" dai principali mezzi d'informazione esteri su di noi e la nostra situazione politica.
Un triste panorama che fa venire la pelle d'oca ma di cui é meglio essere coscienti: la credibilitá italiana non solo é seriamente messa in gioco, giorno dopo giorno, ma rischia di diventare un fardello troppo pesante per poter sperare di ritornare, questa volta, facilmente a galla. Ed il problema, purtroppo, riguarda tutti noi italiani e non solo i nostri politici...la percezione negativa del nostro paese inficia anche il giudizio sul singolo, sulle nostre imprese, sulla nostra serietá, eccome.
1) Le Monde (Francia): "La fragilitá di una democrazia vecchia sessant'anni" "L'Italia avanza in una maniera caotica e senza senso" "L'Italia affronta ancora una volta la sua ingovernabilitá" qui
2) El País (Spagna) : "Una votazione tesa che termina a pugni nel Governo italiano" (con tanto di video) "Prodi poeta, cade e dice addio con un verso di Pablo Neruda" qui
3) CNN (USA): "Il governo italiano perde la sua impercettibile maggioranza" "L'ultima cosa di cui il paese aveva bisogno era un'altra crisi di governo""Nella maggioranza dei paesi, un partito di tre persone non avrebbe potuto mettere in crisi nessun governo, ma in Italia, senza questo partito non esiste la maggioranza" "Cosí, mentre il mondo affronta una crisi finanziaria, l'Italia affronta una crisi di governo che molto probabilmente, ancora una volta porterá pochissimi cambi"
http://edition.cnn.com/2008/WORLD/europe/01/23/italy.politics/index.html
4) DER SPIEGEL (Germania):"Il masochismo della politica italiana"
http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,530170,00.html
http://edition.cnn.com/2008/WORLD/europe/01/23/italy.politics/index.html
5) NY Times (USA)"L'opposizione di Berlusconi stappa champagne per festeggiare all'annuncio della crisi ed il Presidente del Senato Franco Marini sbotta: "Mettete via quella bottiglia, non siamo mica in un pub!"
6)BBC (UK)"Il marciume dello stato italiano"
sabato 19 gennaio 2008
Immobilismo e fuga, senza presente
L'Italia, ancorata al suo passato, sembra una nave in procinto di affondare per i troppi reperti storici accumulati nella propria stiva.
Ed é l' unico paese industrializzato dove gli studenti che vanno all' estero sono più di quelli che ne arrivano....http://www.flcgil.it/notizie/rassegna_stampa/2008/gennaio/repubblica_la_fuga_dei_cervelli_e_un_governo_impotente
Riporto pari pari un interessante articolo di Pino Corrias su questo argomento, pubblicato nella sezione Attualitá di Vanity Fair.
"Ma perché in Italia il futuro non arriva mai?
"L'Italia è un extra-mondo. Vive in un tempo suo e proprio, un passato che non passa mai, il presente che ci sfugge ed il futuro che non arriva. Il neonato 2008 promette un'infinitá di ricorrenze, il quarantennale del '68, il trentennale del rapimento Moro, i 60 anni della Costituzione.
La politica si infiamma sul tema dell'aborto - é in piana ricorrenza pure la legge che lo regola, la nº 194 varata nel 1978 -..... A Napoli chiamano emergenza una catastrofe ambientale che dura da 14 anni, complici tutti...
Sopraffatti dall'enormitá della nostra storia - gli imperi, l'arte, l'inchiostro, le croci - ci sentiamo sprecati nella miseia del presente. Per questo lo dissipiamo in questo lugubre giorno per iorno dove aggiorniamo eterne vendette o inconsolabili nostalgie. Giulio Andreotti, che di stagione in stagione rimpicciolisce davanti ai nostri occhi, è la maschera che ci riassume.Circondati da una classe dirigente d'antica generazione che non sgombera mai, facciamo cuocere quelle nuove a fuoco lento. Avvelenandole pco a poco. Fino a piegarne la fibra e rendere agevoli gli eterni inchini delle raccomandazioni, del conformismo, del familismo. Che poi saranno le sole ereditá da tramandare. Mentre i giovani piú bravi, piú svegli, i meno raccomandati, se ne vanno altrove, possibilmente nel mondo. Da Lugano a San Francisco, da Londra a Shangai, dove la vita scorre nel presente, non ci vogliono 14 anni per raccogliere un po' di spazzatura ed il futuro é ancora la parte piú interessante del tempo."
martedì 15 gennaio 2008
GIORNALISMO E MAFIA
Si sa: "Il Sole 24 ore" è il quotidiano di Confindustria. Nel bene e nel male.
E' di qualche mese fa la notizia che gli imprenditori di Confindustria in Sicilia hanno fatto una scelta coraggiosa: espellere quegli industriali che cedono al ricatto del pizzo. La decisione è andata di pari passo con alcune scelte editoriali del giornale diretto da Ferruccio De Bortoli: fare i nomi, indagare, nello stile del più puro giornalismo di inchiesta. E quando si fanno inchieste sulla mafia, magari facendo i nomi, si corrono inevitabilmente dei pericoli. Ancor di più se l'editore è proprio chi sceglie di dire no al pizzo.
O peggio ancora, se tra i redattori c'è qualcuno che va troppo a fondo.
E'il caso di Nino Amadore, redattore di Palermo, autore di un libro che definire scomodo è poco "La zona grigia, professionisti al servizio della mafia".
Ci sono nomi e cognomi: Giuseppe Guttadauro, medico, e contemporaneamente capomandamento di Brancaccio. Gianni Lapis e Giorgio Ghiron, avvocati, e contemporaneamente legati a Massimo Ciancimino, artefice di maxi operazioni di riciclaggio. Solo per farne alcuni.
E questi nomi Nino Amadore li ha pagati vedendo la sua macchina sfasciata, ad Agrigento, proprio mentre si trovava lì a presentare il suo libro.
La presenza di giornalisti come questo la paga Ferruccio De Bortoli, che nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera con due proiettili.
Il mondo politico si è subito prodigato in atti di solidarietà. Giuliano Amato, ministro dell'Interno, ha dichiarato che "gli inquirenti faranno tutti gli sforzi per individuare i responsabili".
Ci mancherebbe altro, viene da aggiungere.
Rita Borsellino risponde con un'affermazione concreta: "l'informazione libera e documentatata è sempre stata una delle armi più temute da Cosa Nostra".
Probabilmente le intimidazioni sono bravate di qualche bravo picciotto, o forse dei boss in persona, che si sentono bruciare la terra sotto i piedi.
Qualunque sia la risposta meglio che Amato faccia davvero del suo meglio a tener fede alle parole che pronuncia.
La lotta alla mafia non è uno slogan politico, ma il cuore dei problemi del nostro paese.
E la Sicilia è un micromondo che purtroppo non è così lontano dall'Italia partitocratica e malata di informazione in cui viviamo.
Sulle pagine del Sole Ferruccio De Bortoli dice che loro terranno duro.
E noi siamo con lui, con Amadore e con tutti quelli come loro.
APPROFONDIMENTI
La zona grigia, professionisti al servizio della mafia
di Nino Amadore
ed. La zisa, 145 pagine, 10 euro
Il libro prima di uscire in versione cartacea è uscito come ebook http://www.expatsebooks.com/E-bookMafia_la_zona_grigia.htm
La mafia: http://it.wikipedia.org/wiki/Mafia
Il Comitato AddioPizzo: http://www.addiopizzo.org/index.asp
PENSA, di Fabrizio Moro
vincitore di Sanremo Giovani nel 2007