sabato 9 febbraio 2008
Quando si dice "L'abito non fa il monaco"
di Simona Voglino
Scorrendo velocemente gli occhi sui titoli di prima pagina del Corriere Milano, la mia attenzione è stata attratta da un titolo curioso. Di fondo ma davvero ghiotto.
L’occhiello dell’articolo titolava: “ Il figlio del proprietario del Plastic in clausura a Chartreuse”. E poi ancora: “ Addio notti brave, rinasco in convento”.
Il Plastic è, per chi vive Milano e a Milano, una delle discoteche più peculiari e trasgressive della città.
Una sorta di Studio 54 dei giorni nostri, dove la fila per entrare è rigorosa (e non è detto che tu riesca nel tuo intento) e la parola d’ordine è: distinguersi per attirare l’attenzione. Non importa come, ciò che interessa è che tu riesca a risultare “diverso” a tal punto da piacere a chi con regolare lunaticità seleziona chi può entrare e prendere parte alla festa!
E’ divenuto ormai un cult “Il Plastic” per chi ama divertirsi fino al mattino. Non ha eguali nel suo genere e qualsiasi tipo di concorrenza risulterebbe inutile.
E fin qui nulla di particolarmente strano.
Peccato che, a rigor di logica, nessuno si sognerebbe mai di ipotizzare che il figlio del proprietario del posto fin qui decantato, abbia deciso proprio in questi giorni di prendere i voti e farsi monaco di clausura. E non in un monastero qualunque ma A La Grande Chartreuse, proprio quello del recente film “Il grande silenzio” di Gronig, uno di quelli in cui come spiega il padre del giovane, Lucio Nisi, vige la regola del silenzio ed è contemplata una comunicazione singola e settimanale.
Dopo una vita di divertimento (quasi scontato vista la parentela) fatta di amici, donne, trasgressioni e musica, Tommaso Nisi all’età di 34 anni ha comunicato al padre la sua scelta: farsi monaco di clausura.
E nonostante Tommaso avesse da sempre dimostrato un interesse spiccato per la chiesa ( aveva frequentato la facoltà di Lettere con indirizzo in Diritto Canonico presso l’ Università Cattolica di Milano) rimane possibile, a questo punto immaginare lo stupore della famiglia dinnanzi a cotanta inaspettata e imprevedibile scelta!
Ha rinunciato a una vita per cui tanti pagherebbero, i soldi, la musica (quella alta) e le donne le ha lasciate a qualcun altro. Ha fatto saccoccia e forse stufo di tanto, troppo, divertimento ha salutato tutti e si è ritirato ( nel vero senso della parola) nel famoso monastero vicino a Grenoble. Una scelta tanto particolare da attirare addirittura l’attenzione del Papa.
Una scelta sigolare e coraggiosa la sua, sicuramente degna di riflessione in un mondo tacciato di superficialità giovanile dilagante e dedita all’eccesso.
Una decisione strana, quanto sorprendente, che ci regala oggi un concreto spunto di riflessione per questo mondo straripante di paradossi che, a quanto pare, non finisce mai di stupirci.
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