giovedì 14 febbraio 2008

Oggi pomeriggio Milano sarà sveglissima

Domenica vi avevamo parlato del Convegno Donne, innovazione e crescita a Catania.

http://www.radioradicale.it/scheda/246965/donne-innovazione-e-crescita-lavoro-femminile-e-welfare-una-necessita-per-competere-in-europa






Oggi, giovedì 14 febbraio, il consiglio comunale di Milano discuterà la mozione relativa all'istituzione del registro comunale delle unioni civili.

I radicali dell'associazione "Enzo Tortora" - Radicali Milano organizzeranno a partire dalle ore 16:00 un presidio di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune, per esprimere il loro sostegno alla mozione.


Valerio Federico, segretario dell'associazione, invita tutti coloro che hanno a cuore la laicità delle istituzioni e la libertà dei cittadini a partecipare al presidio: «Anche solo per qualche minuto, per dimostrare che Milano non è solo quella chiusa sulle posizioni conservatrici e retrograde della Moratti e di Formigoni, ma anche un'altra città, aperta ai cambiamenti della società e al riconoscimento dei diritti individuali di tutti i cittadini, omosessuali ed eterosessuali senza discriminazioni. Facciamo sentire, dalla piazza, la nostra voce al consiglio comunale».

alle 17.30 le donne di Usciamo Dal Silenzio

COMUNICATO STAMPA

194: PRESIDIO DOMANI IN PIAZZA SAN BABILA ALLE 17,30

La vicenda di Napoli e' inquallificabile da ogni punto di vista, e' un atto vigliacco e intimidatorio:
-calpesta la dignita' delle donne, di tutte le donne, in un momento particolare di grande solitudine e sofferenza.
-l'irruzione gratuita delle forze dell'ordine offende anche la professionalita' dei medici che avevano unicamente applicato la legge.
-la stessa modalita' adottata sulla base di una pura denuncia anonima, esprime violenza, ottusita', prevaricazione.
Nell'esprimere solidarieta' alla donna di Napoli che ha subito questa grave prevaricazione, denunciamo con forza questi atti. Viglileremo, soprattutto in Lombardia, affinche' la 194 sia applicata alla luce del dettato costituzionale, impiegando tutti gli strumenti possibili, anche legali, perche' sia garantita l'autodeterminazione delle donne.
Invitiamo donne e uomini a manifestare la propria indignazione domani, GIOVEDI' 14 FEBBRAIO, alle ore 17,30 con un PRESIDIO IN PIAZZA SAN BABILA.

Rete regionale lombarda "194 ragioni"

E l'UDI alle 18.00 sotto alla Clinica Mangiagalli

Aborto. La polizia irrompe al Policlinico di Napoli

L'Udi denuncia: "clima di intimidazione"

di Anna Maria Bruni



"Nel reparto di interruzioni volontarie di gravidanza, nella serata

dell'11

febbraio, alcuni agenti del Commissariato Arenella hanno fatto irruzione,

senza alcun mandato, motivando di aver notizia di reato di 'feticidio'".

"Si

trattava, invece, di un aborto terapeutico alla quarta settimana,

regolarmente effettuato nel rispetto della legge 194 e della salute della

donna che ha subìto l'intervento, e che ha espulso, peraltro, un feto

morto".

Questo l'inizio del comunicato con cui l'Udi, l'Unione delle donne

italiane,

ha denunciato l'incredibile intimidazione avvenuta ai danni di una donna

ricoverata al Policlinico di Napoli, nella serata di lunedì.



I medici, continua il comunicato, "di fronte ad un inedito agire della

forza

pubblica, hanno tutelato la donna, ma non hanno potuto evitare il sequestro

del materiale abortivo e della fotocopia della cartella (anonima) della

paziente". Inoltre, fanno sapere dall'Udi, "gli agenti hanno intimidito

la

vicina di letto della donna esortandola a testimoniare in quel momento,

altrimenti sarebbe stata chiamata a farlo davanti ad un giudice".

L'associazione, pertanto, denuncia "il clima che sta montando contro le

donne, nel nostro paese e nel caso specifico in Campania, che genera

procedure ai limiti della legittimità, ma soprattutto contrarie ad ogni

buon

senso. La libertà femminile - prosegue la nota - ha reso inevitabile

l'agonia del patriarcato che, ottenebrato, mostra la sua faccia feroce,

contrapponendosi alle donne con l'intimidazione".



Il direttore generale del Policlinico, Giovanni Canfora, ha avviato

un'indagine conoscitiva interna. Il primario del reparto e direttore del

Dipartimento di Ostetricia, prof. Carmine Nappi, ha consegnato alla

direzione una relazione sulle modalità di svolgimento dell'aborto. "Si è

trattato di un aborto praticato nel secondo trimestre, alla ventunesima

settimana di gravidanza, che è previsto dall'articolo 6 della legge

194/78,

eseguito con un' iniezione di prostaglandine", ha detto il professor

Nappi.

"Il feto presentava un' alterazione cromosomica. Se la gravidanza fosse

stata portata a termine ci sarebbe stato il 40% di possibilità di un

deficit

mentale. La donna ha presentato un certificato psichiatrico della stessa

struttura universitaria sul rischio di 'grave danno alla salute psichica',

che ha autorizzato l'intervento". La donna che ha dovuto interrompere la

gravidanza è stata poi dimessa lunedì mattina.



Il professor Nappi ha poi precisato di essere un obiettore di coscienza, e

che "nel nostro reparto siamo rigorosi nel rispetto della normativa".

Un caso esemplare di attuazione dello spirito che ha animato la 194:

libertà, regolamentata, per l'interruzione di gravidanza e libertà per i

medici obiettori di seguire la loro coscienza, fatti salvi i casi di grave

rischio per la salute della donna e del bambino. La libertà di allora ha

consentito uno spazio di condivisione nel rispetto delle diverse posizioni,

il fondamentalismo attuale prevede la libertà solo per una parte, quella

del

potere, della Chiesa, e dei suoi servi, laici o cattolici che siano, che si

realizza solo nella repressione della libertà civile.

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