lunedì 5 novembre 2007

Basescu a Prodi: quel decreto risveglia l'odio

di Francesco G. Vicario

I rapporti diplomatici tra Italia e Romania sono in corso di repentino raffreddamento, dopo la morte di Giovanna Reggiani e la presentazione delle misure emergenziali elaborate dal governo. La Piazza ha avuto la meglio. Aizzata anche da taluni sobillattori professionisti che con i loro titoli di giornale, cavalcano il malcontento speculandoci sopra (il riferimento va a Libero e al suo "Rumeno Prodi").
Basescu definisce i provvedimenti dell'esecutivo italiano "improvvisati, veicoli di odio e paura".
Il circo si alimenta: decreto espulsioni, sgomberi fulminei di baraccopoli , la sinistra che insegue la destra in materia di ordine pubblico senza elaborare una strategia propria, e le primarie sulla sicurezza della Brambilla.

Il Ministro Emma Bonino riprende la questione, nel suo intervento al VI Congresso dei Radicali Italiani, conclusosi ieri a Padova; e contesta il ruolo principe che la politica ( quella dei "buoni a niente" e dei "capaci di tutto") assegna alla piazza, quando si tratta si elaborare una strategia di azione per contrastare il mal funzionamento del sistema in settori, come la sicurezza, che hanno un forte impatto emotivo sulla popolazione. Mentre, spiega Bonino, la bussola per l'iniziativa politica, anche nella destabilizzazione e nell'incertezza sociale, deveno essere lo Stato di diritto, la legge e la legalità. Scartando l'utilizzo di provvedimenti "ad hoc", emergenziali, in grado solo di alimentare l' insicurezza percepita irrazionalmente.

Criminalizzare intere etnie, per assicurare al popolo ( N.B. non al Cittadino) il suo capro espiatorio contro cui puntare il dito, non signigica nient'altro che la deriva delle istituzioni democratiche e liberali , le uniche su cui valga la pena scommettere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

questo commento, pari pari l'ho scritto oggi su splinder.
riporto qui.

dico la mia a mente sgombra. quello che penso.

Molti pensano e vedono i rom e quant'altro come ricettacolo di malavita. Può essere (e certamente la situazione in cui vivono - lavoro e baracche annesse - non li aiuta ad integrarsi). Hanno forse tutte le ragioni a pensarla così e sono con loro per certi versi.

Ma nonostante tutte le ragioni che hanno mi fanno imbufalire e mi vengono i capelli dritti per le ruspe.

Sai perchè? E' vero, i campi rom non sono a norma, dignitosi, sono ricettacolo di chissà che... ma anche non sono lì da ieri mattina. Non sono spuntati lì all'improvviso, come funghi. Sembra che Veltroni e tutti si siano svegliati un giorno dicendo "toh ! ci sono i rom".

Il buon Veltroni se ne è accorto così improvvisamente ? e improvvisamente, preso dal raptus pulizia rade al suolo tutto ? O non era meglio pensare a come gestire le persone, dargli "prima" una possibilità di vita decente, pensare prima a come dargli un posto dove vivere normale...

se per tutti i problemi facciamo così, applicare le ruspe e radere al suolo, non la vedo per niente bene...

Anonimo ha detto...

concordo in pieno con il commento precedente!

è concludo dicendo che passata la buraina alimentata dai media, tutto tornerà esattamente come prima....

SalsaRubra

Anonimo ha detto...

Concordo con le vostre affermazioni. E mi pare che il punto sia: è umano farsi prendere dalla rabbia, dallo sconforto quando si leggono o, peggio, si subiscono atti di violenza; non solo sul "problema"(molto costruito) di Rumeni e Rom. Vi è mai capitato di seguire un reportage televisivo, magari con le riprese da un elicottero, in cui si mostrano le zone di pertinenza dei vari clan mafiosi, con ville dei boss e affini? Penso che il punto sia lo stesso: il senso di impotenza che pervade il lettore o il telespettatore.
Ma è il modo con cui le Istituzioni affrontano il problema che non riesco a concepire. E tutto si risolve ancora una volta nel deficit di laicità che si riscontra nel nostro paese. Nella nostra democrazia tanto imperfetta dove non si distingue, non si discerne, non si affrontano situzioni diverse con strumenti diversi, ma si tende sempre a creare un gran calderone, populisticamente e ideologicamente. Ecco quello che non riesco proprio a concepire.

Anonimo ha detto...

Parlando delle proposte del Ministro Bonino (ministro radicale della Rosa nel Pungno) sul pacchetto sicurezza e soprattutto sulle etichette che si mettono ai popoli e alle nazioni: conferenza stampa quando Romania e Bulgaria entrarono in Italia.

Dal sito di Beppe Grillo

http://www.youtube.com/watch?v=jM8iRrJn1PA