di Francesco G. Vicario
Si era pensato che la "strategia Berlusconi", come si era profilata negli ultimi mesi e che si basava sulla pluricommentata spallata al governo di centro-sinistra, fosse miseramente fallita nel corso dell'approvazione del testo della finanziaria 2008, passato al Senato la settimana scorsa; con susseguente sciupio di commenti sull'ipotetico eclissamento del Cavaliere, a favore di uno degli "eterni delfini" che lo circondano.
Ma ancora una volta, ci stupisce. Da qualla che per i più sarebbe accreditata come la fine di un'epoca, per lui è motivo e occasione di rinascita, di dimostrazione di una tempra e un'inventiva politica davvero fuori dal normale ( a prescindere dai giudizi di valore).
Piazza San Babila, una classica domenica invernale milanese; e l'annuncio: Il Partito del Popolo delle Libertà. Che cancella il marcio dei Parrucconi (detto da lui che si è fatto trapiantare un parrucchino, crea il caso- cabaret) e costruisce un nuovo contatto diretto tra la Piazza (giovane) e il Palazzo (ammuffito). Muffa che non risparmia anche i suoi fedelissimi colonnelli Bondi e Cicchitto, pregati di non presentarsi all'incontro tra il Rapper Silvio e il suo pubblico rinnovato e riscoperto.
Contatto diretto, insomma: una strategia che all'ex premier è sempre stata congeniale e spesso si è rivelata vincente.
Sconcerto e tensione tra gli alleati, impreparati al nuovo scossone. Ma lo seguiranno. Dopotutto per quanto arrogante e populista, Berlusconi è un leader. E nessuno di loro può dirsi tale.
lunedì 19 novembre 2007
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3 commenti:
E, seencondo me, questo succede solo perchè, al solito, ci lasciamo intortare.
Cambia il nome del partito che ci ha privato di quel minimo, in ogni ambito, che avevamo, ma non cambia la sostanza, nè cambiano le persone, leader in testa.
Vuol dire che è quello che ci meritiamo.
Beh, attenzione però. Berlusconi può fare tutti i progetti e i baracconi partitici che preferisce.
Noi abbiamo un potere preziosissimo: il voto. Ed è con il voto che manifesti la tua fiducia verso un progetto politico. Non facciamoci più incantare dal "meno peggio", dell'uno meno peggio dell'altro. Di proposte alternative ne esistono, basta conoscerle e darvi corpo.
Francesco
Proprio così, concordo in pieno. Abbiamo provato di tutto e alla fine la conclusione (davvero triste) è che pare non esserci limite al peggio.
Oggi è ora di dare il voto chi non ci ha fatto vergognare di essere italiani e, anzi, ha saputo lottare sempre nell'ambito della legalità per la difesa dei diritti civili, la cui tutela "conviene" a tutti, perchè tale tutela non conosce discriminazioni.
Quando sarà il momento voterò Partito Radicale senza se e senza ma.
GB
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