di Giusi Binetti
Sta per prendere avvio ad Annapolis la conferenza di pace Israelo-Palestinese fortemente voluta dal Presidente americano George Bush che entro la fine del suo mandato – gennaio 2009 – spera di coronare il sogno, suo e di buona parte dell’umanità, di una pace vera e duratura fra i due popoli del Medio Oriente.
Sembra essersi manifestato quello che è certamente un prerequisito indispensabile: la volontà ferma e comune dei due leader delle controparti, di raggiungere questo obiettivo.
Passo decisivo sarà la prima riunione della Commissione congiunta Israelo-Palestinese che avvierà le proprie attività il prossimo 12 dicembre.
I due leader avranno poi incontri settimanali per assicurare continuità e rigore al processo di pace.
Nessuna illusione su quanto tale processo non nasconda insidie e su quante difficoltà saranno di ostacolo: infatti in seno ad Hamas parlano già di “discorsi inutili” , mentre l’ Iran dichiara che “non cambierà la sua posizione”.
Strano, pensavamo fosse tra i doveri imprescindibili di chi abbiamo eletto, ma, pazienza, se cominciassero a farlo ci accontenteremmo ugualmente.
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