Carissimi lettori Rosa Shokking,
sono stata silente per un po’ di tempo e me ne scuso, ma aspettavo l’occasione giusta per farmi viva. E quale migliore opportunità del Festival Internazionale del Film di Roma? Purtoppo non ho potuto rimanere a Roma per più di qualche giorno e sono anche stata rallentata negli spostamenti da una discreta quantità di pioggia, ma da vera paladina del buon cinema non mi sono lasciata scoraggiare dal poco tempo e dal lago di fronte all’Auditorium!
Tra i film che ho visto tre in particolare mi hanno veramente colpito.

Il primo e’ “Lol“, scritto e diretto dalla regista Lisa Azuelos. Il film meravigliosamente interpretato da un gruppo di adolescenti e da Sophie Marceau, questa volta nel ruolo di mamma, narra di una ragazza travolta dai primi amori, le prime canne, la scuola e gli amici, insomma dall’adolescenza. Gli attori sono bravissimi qualsiasi sia la loro età, ma brillano senza dubbio le due protagoniste madre e figlia, guidate in modo discreto da una donna che ha scelto di prendere sputo dal proprio trascorso perchè ha capito, e si vede, che le storie di vita vera spesso sono le più interessanti. Mentre guardavo il film presentato nella sezione “Alice nelle città” alla presenza di un paio di classi della scuola superiore che si divertivano e partecipavano con passione identificandosi con le vicende narrate sullo schermo, mi chiedevo: ma perchè in Italia non riusciamo a fare film del genere e ci incistiamo con la banalità, finta provocatrice, di Federico Moccia e con i suoi casting su internet…? Lascio a voi l’ardua sentenza.


Fra tutti i film che ho visto devo dire che il più bello e’ stato senza dubbio “Easy Virtue” diretto da Stephan Elliot, già regista del capolavoro “Priscilla, la regina del deserto.”. Anni ’30, Larita, spregiudicata pilota di auto da corsa e americana, la bellissima Jessica Biel, sposa in seconde nozze il giovane rampollo di un’aristocratica famiglia inglese e viene portata a casa per essere presentata ufficialmente ai famigliari. Lo scontro di culture e di caratteri fra Larita e la padrona di casa interpretata da una fenomenale Kristin Scott Thomas, da’ vita ad un’atavica battaglia suocera-nuora combattuta con frasi argute, cattiverie e accidentali assassinii di cani…Spero proprio per voi che lo distribuiscano in Italia in prima possibile!
In chiosa, una curiosità: il Ministero delle Pari Opportunità ha preparato presso il festival uno stand all’interno del quale si poteva sperimentare un interessante percorso sensoriale che rappresentava l’inferno, il purgatorio e il paradiso della percezione della donna da parte del cinema. Infatti, percorrendo un accidentato corridoio buio sono stata bombardata da famose battute tratte da capolavori cinematografici. Ve ne cito una per ogni sezione: Inferno “Ma come fa a descrivere così bene una donna?”. “Penso ad un uomo, e tolgo autorevolezza e affidabilità” (Jack Nicholson in Qualcosa è cambiato); Purgatorio: “Ma tesoro amerai anche il mio cervello?”. “Una cosa per volta” (Priscilla Lane e Cary Grant in Arsenico e vecchi merletti); Paradiso “Sei la madre, la sorella, l’amante, l’amica, l’angelo, il diavolo, la terra, la casa…” (Marcello Mastroianni ne La dolce vita).
Vi rimando a domani per sapere del mio incontro, non proprio privato, con Viggo Mortensen.
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