domenica 18 maggio 2008

una lettura: Fattore D- le donne e la crescita




tratto da qui
Maurizio Ferrera
Il fattore D
PERCHE' IL LAVORO DELLE DONNE FARA' CRESCERE L'ITALIA.
Strade Blu - Mondadori

Da anni l'Italia cresce poco o nulla. Cresce poco dal punto di vista economico. E cresce ancora meno sul piano demografico.
Negli ultimi mesi sono state scritte molte pagine e sono state spese fin troppe parole per elencare tutto quello che andrebbe fatto per rimettere in moto il paese: liberalizzazioni, mercati più efficienti, fisco più leggero, investimenti in ricerca e innovazione e così via. Eppure esiste una risorsa più importante, di cui si parla poco e sempre nel modo sbagliato: il lavoro femminile. "Fare largo alle donne" e promuoverne l'occupazione è diventato urgente non solo per ragioni di pari opportunità e di giustizia sociale, ma soprattutto perchè senza di loro l'Italia non cresce.
Puntare sul lavoro delle donne è oggi la scommessa più "conveniente" per tutti noi.

Nel nostro paese ci sono troppe donne a casa. L'Italia, senza rendersene conto, sta rinunciando a quello che recentemente si è rivelato essere il vero motore dell'economia mondiale: nell'ultimo decennio l'incremento dell'occupazione femminile negli altri paesi sviluppati ha contribuito alla crescita globale più dell'intera economia cinese.

Il fattore D, il lavoro delle donne, è un fattore decisivo di crescita perchè garantisce più ricchezza alle famiglie. Ma non solo: quante più donne lavorano, tanti più nuclei famigliari si rivolgeranno al mercato per cercare soluzioni a quei problemi e a quei bisogni di cui oggi si occupano le madri e le mogli che stanno a casa, dando così un forte impulso alla sviluppo di una moderna economia dei servizi. Il che significa nuovi posti di lavoro e una nuova ricchezza diffusa. E significa pure meno culle vuote e meno bambini poveri. Si tratta di tre fenomeni apparentemente indipendenti, ma in realtà non è affatto così.
Perchè, al contrario di quanto siamo abituati a pensare, una donna che lavora non per questo fa meno figli. Lo dicono i dati demografici: l'Italia, in cui lavora solo il 46 per cento della popolazione femminile, conosce uno dei tassi di natalità più bassi del mondo.
Mentre nel resto dell'Occidente sta succedendo quanto è apparentemente meno probabile: le donne che hanno un impiego, e che sono aiutate a conciliare impegno professionale e vita domestica, sono quelle che mettono al mondo più figli e che sono in grado di garantire loro buona educazione, tranquillità economica e un avvenire più sicuro.

Maurizio Ferrera, con acume e leggerezza, ci insegna a guardare al lavoro femminile in modo rivoluzionario. E ci spiega perchè la più grande occasione per il nostro futuro è semplice e sorprendente: fare largo alle donne.

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