sabato 21 febbraio 2009

Siamo integri?

di Claudia Clerici da Milano

Il 21 febbraio l’UNESCO celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Lingua Madre, ricordando le oltre seimila lingue minoritarie a rischio di estinzione.

Ieri l’Associazione Pontes dei tunisini in Italia, sotto il patrocinio della Provincia di Milano e del Consolato Generale della Tunisia a Milano, ha proposto un pomeriggio di riflessione sul tema dell’“Importanza della lingua madre nel processo di integrazione”.

In un clima alquanto familiare si è discusso per l’intero pomeriggio su quanto la trasmissione della cultura e della lingua madre siano al centro del processo di integrazione, pena l’instaurarsi di difficoltà nello sviluppo cognitivo e affettivo. Grazie alla valorizzazione della lingua madre è infatti possibile creare continuità tra genitori e figli, tra i figli e il proprio gruppo d’origine, tra la famiglia e la scuola e infine tra i figli e la società.

Queste linee di principio sono state successivamente declinate nell’analisi di progetti sul campo che hanno testimoniato la validità di quanto enunciato a livello teorico, fino a giungere al paradigma che come individui singoli ci si deve sempre imporre di farsi capire. Se l’altro non riesce a comprendere, ci si deve sforzare di cambiare il paradigma comunicativo, assumendosi la propria parte di responsabilità per il non intendimento.

Si è ricordato che “Uscirne da soli è avarizia, insieme è intelligenza” e questa citazione di Don Milani attorno ad un tavolo interreligioso e plurilingue in qualche modo ha dato concretizzazione alle sue speranze.

Indubbiamente il lavoro è ancora lungo e molti sono i pregiudizi da abbattere, ma è bello ricordare i pensieri della Dott.ssa Gelmi che richiamava l’impegno di “addomesticarsi alle lingue”, come il Piccolo Principe con la volpe. Prima si sarà confusi da un cicaleccio poi, ponendo la debita attenzione, questo diventerà voce e alla fine parola.

“Integrazione” deriva da “integro”, giungendo ad “in/tangere”, al non toccare.
Ciò che non va toccato, va protetto.
L’integrazione passa quindi dall’intangibilità delle proprie origini culturali e linguistiche, non per chiudersi in se stessi, bensì per aprirsi a un rapporto paritetico e dialogico.

Per ulteriori informazioni:
Associazione Pontes dei tunisini a Milano
pontes@live.it
(verrà creato un fascicolo riassuntivo dell’incontro a disposizione dei genitori di alunni stranieri di tutte le provenienze e del personale docente di scuole primarie e secondarie di primo grado)

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