mercoledì 6 maggio 2009

And the winners are....

di Elena Maria Manzini da New York

Cari lettori Rosa Shokking,
domenica si e' chiuso il Tribeca Film Festival con le proiezioni dei film che hanno ottenuto il plauso del pubblico e della giuria di professionisti del settore.
Io sono riuscita a vedere tutti i film che hanno vinto e sono qui proprio per raccontarveli...che bel lavoro che mi sono scelta!!
Il premio del pubblico e' andato alla spassosissima commedia "City Island', interpretato e prodotto da Andy Garcia: la famiglia Rizzo abita in una piccola isola di fronte al Bronx che si chiama City Island, la peculiarita' dei componenti di questa famiglia e' che ognuno di loro, a parte fumare di nascosto dagli altri, ha un segreto che non vuole rivelare. Il padre, guardia carceraria in realta' prende lezioni per fare l'attore, la madre (Julianna Margulies, l'infermiera Carol di ER) ha una cotta per il galeotto che il marito porta a casa ad aggiustare il giardino, la figlia fa la stripper per pagarsi il college, il figlio adolescente ha una passione un tantino feticista per le donne sovrappeso. Ma sara' il segreto piu' segreto del capofamiglia, che non ha voluto a confessare nenche a se stesso per 24 anni, a riunire la famiglia.
La giuria, guidata da Uma Thurman, ha decretato vincitore del festival il film iraniano "About Elly", gia' vincitore dell'Orso d'Argento a Berlino.
Il film, meravigliosamente interpretato da un otto attori provenienti dal teatro, mostra una gita al mare di un gruppo di amici che si trasforma in tragedia quando un incidente causa la sparizione di Elly. Presto piccole bugie, che non avrebbero avuto rilevanza se non fosse successo nulla, si accumulano e creano il caos fra i protagonisti sempre piu' in ansia per la giovane. Menzione speciale al miglior filmmaker emergente e' stata attribuita al regista del film norvegese "North", una commedia un po' triste che racconta il viaggio di Jomar verso nord per conoscere il figlio di 5 anni che non ha mai visto, durante il quale incontrera' personaggi soli come lui, rimettera' gli sci dopo 5 anni da un incidente che gli aveva distrutto la carriera di sciatore professionita e imparera' ad ubriacaresi incollando un assorbente interno sulla testa....
Gli attori premiati per le loro performances sono: Ciaran Hinds per il magnifico e inquietante film irlandese "The Eclipse" e Zoe Kazan per il suo ruolo di adelescente malata di epilessia in "The Exploding Girl".
Il premio come miglior documentario e' stato assegnato a "Racing Dreams": il film segue per 1 anno le gare di gokart di tre ragazzini, dagli 11 ai 13 anni, che aspirano a diventare corridori professionisti nel circuito americano Nascar. Il film e' stato tutto girato con una piccola telecamera che riesce a lasciare liberta' ai ragazzi protagonisti e li mette a proprio agio, tanto che spesso si dimenticano che ci sia, per questo regala una visione fresca e molto realistica della loro vita, dei sogni, ma soprattutti di tutti i sacrifici che devono affrontare insieme alle loro famiglie per mettere a frutto il loro grande talento. Il premio come filmmaker emergente e' andato a Ian Olds il regista del film "Fixer, the Taking of Ajmal Naqshbandi" sulle esperienze e la tragica morte per tramite dei talebani dell'aspirante giornalista afgano rapito con il corrispondente de La Repubblica Daniele Mastrogiacomo.
Tutti i film in concorso erano di un livello veramente alto, molto di piu' dello scorso anno forse anche perche' e' cambiata la direzione artistica ora in mano a Goeffrey Gilmore, ex direttore del Sundance. Purtoppo non e' stato assegnato nessun premio al mio film preferito: "Accidents Happen" girato dal giovane regista australiano Andrew Lancaster e interpretato
da una magistrale Geena Davis. Il giovane Billy, pur essendo il figlio minore e avendo solo 15 anni, deve gestire una madre frustrata e acida, un fratello ubriacone e un padre che ha abbandonato la famiglia dopo un incidente stradale nel quale e' morta la sorella ed e' rimasto in coma il quarto fratello. I dialoghi sono incalzanti, le interpretazioni perfette, la storia che potrebbe essere superdrammatica e' trattata con leggerezza ma senza perdere di spessore....meraviglioso!!!!!
E qui si chiude la mia narrazione....ora sono nella mia casetta con il pass al collo e mi sento persa...ma non vi abbandono, giuro che se vedo qualcosa di interessante qui negli States ve lo segnalo prima che arrivi in Italia. Sempre che i distributori italiani si decidano a far vedere anche dei film indipendenti nelle nostre sale cinematografiche!
Bacioni da New York.

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