di Giusi Binetti
Giovedì 6 dicembre, vigilia della festa di Sant’Ambrogio, Milano si è fatta un regalo tra i piu’ attesi e graditi: il museo del Design.
Se ne parlava da anni e da quel lontano 1933, anno della realizzazione del Palazzo della Triennale ad opera dell’ architetto Giovanni Muzio, che trasferiva da Monza la prima Biennale delle Arti Decorative inaugurata dieci anni prima, dopo 74 anni finalmente si compie l’opera.
Il Design non è nato in Italia nel Novecento, ma ai tempi dell’antica Roma, come insieme di processi creativi di oggetti e manufatti che testimoniano, interpretano e, spesso, preconizzano i comportamenti quotidiani dei consumatori attraverso l’uso e l’abitudine all’uso degli stessi.
Sembrerebbe una contraddizione il creare un museo di testimonianze che appaiono effimere perché nate in un momento preciso a interpretazione di istanze legate in modo imprescindibile ai bisogni e agli stili di vita frutto di un determinato momento storico.
Invece, poiché tali oggetti hanno a loro volta influenzato in modo irreversibile i gusti ed i comportamenti successivi, ecco che era indispensabile dare testimonianza del valore assoluto che tali manufatti hanno rappresentato via via negli anni.
E la sfida di un museo come quello del Design sarà quella di suggellare con le giuste scelte espositive il successo di determinati oggetti, ma anche, e soprattutto, di riconoscere nel nuovo e nell’inedito, a livello quasi di prototipo, il seme della genialità interpretativa della tendenza, il prefigurarsi in nuce di risposte a bisogni abitativi e di utilizzo futuri.
Un museo in movimento, quindi, capace di testimoniare il valore della creatività, frutto del lavoro intellettuale e culturale, ma anche il valore intrinseco della realizzazione, artigianale o industriale, che si cela in ciascuno degli oggetti che ci circondano.
E quindi etico : per coloro che lo visiteranno sarà stimolo creativo e insieme riflessivo perchè riporterà all' "homo faber".
2 commenti:
ma qual è il criterio che si deve adottare nello scegliere gli oggetti di "design"?
Voglio dire, io sono una profana...
a mio modo di vedere non dobbiamo dimenticare la funzione per la quale l'oggetto è stato creato, quindi verificare la sua praticità e maneggevolezza, comodità di utilizzo ecc.
senza dubbio poi deve piacerci ed essere gradevole alla vista.
dopo queste premesse, il fatto che sia stato ideato da un designer "famoso" potrebbe farci pensare che l'oggetto sia destinato a "durare" nel tempo, in termini di favore del pubblico, e diventare quindi un classico.
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