domenica 27 gennaio 2008

Che la memoria generi speranza!

di Claudia Clerici da Milano

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»
(Art. 1 L 211/2000)

Tra costoro è interessante ricordare Henryk Goldszmit, più conosciuto con lo pseudomino di Janusz Korczak, assunto nel 1898 per potersi presentare a un concorso letterario.

Si tratta di una figura complessa, appartenente alla classe ricca di Varsavia e il cui padre non lo iscrive alla Comunità Israelitica, preferendo che il figlio si senta polacco, piuttosto che inferiore o straniero rispetto ad altri.

La propria origine ebraica si rivela al piccolo Henryk all’età di sei anni, quando il figlio del portiere gli vieta di seppellire in giardino il suo canarino morto, con una croce.

"Non puoi, non ne hai diritto, la croce è per i cristiani; e tu e il tuo canarino siete ebrei. Gli ebrei hanno ucciso Gesù. Io andrò in paradiso, io sono polacco. Tu sei ebreo; andrai all’inferno".

"Anche se sarò buono?", chiede piangendo Henryk.

"All’inferno... a meno che non mi porti ogni giorno un pezzo di zucchero candito", risponde il ragazzo.

"In questo caso non andrò all’inferno?".

"No, potrai abitare in una stanza profondamente buia".

"E al paradiso?", replica Henryk.

"Questo mai; tu sei ebreo", è la sentenza finale.

Dopo varie difficoltà dovute alla morte del padre e al repentino passaggio dall’agiatezza alla povertà, Korczak riesce a laurearsi in medicina, specializzandosi in pediatria, lavorando nell’orfanotrofio cristiano di Varsavia e andando a vivere in quello ebraico, la “Casa degli Orfani”.

Queste esperienze trasformano il medico in un educatore attento e innovativo che rivaluta l’esperienza del bambino nell’ora, con la molteplicità di problematiche caratteristiche dello specifico momento di vita vissuto. Ed è grazie a questa attenzione che è capace di infondere nei suoi ragazzi il coraggio delle proprie opinioni, invitandoli a lottare per loro stessi e dando loro la preparazione culturale necessaria per capire il mondo.

“Occorre dare ai bambini luce, calore, libertà di movimento e gioia di vita”.

Nel 1939, in piena occupazione tedesca, entra nella sede della Gestapo di Varsavia per reclamare il sacco di patate destinato ai suoi bambini e sequestrato dai nazisti. Questi, però, vengono a sapere che è ebreo, ma che non porta la stella gialla di riconoscimento e lo mettono in prigione. Grazie ad una colletta utile a corrompere i nazisti, riesce a tornare alla "Casa dei bambini nel ghetto", ma ormai è consapevole che la soluzione finale ne condanna gli abitanti allo sterminio.

Sono stati parecchi i tentativi fatti dagli amici polacchi per fargli lasciare il ghetto e successivamente per non farlo salire sul treno destinato a Treblinka, ma lui comincia a scrivere le memorie dal "distretto dei dannati" e prepara i bambini e se stesso a morire con dignità e serenità.

Korczak torna così ad essere Henryk Goldszmit e si incammina con i suoi ragazzi verso il treno dello sterminio, facendo loro innalzare la bandiera verde della speranza.

Dite:
è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

(Janusz Korczak)

Per saperne di più:

http://www.asskorczakvc.altervista.org/index.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria

1 commento:

Isabel Green ha detto...

sono particolarmente legata a questo giorno e a questo evento per tutta una serie di motivi...