Il Caucaso è qui:
Alcuni, anzi molti date le percentuali, degli abitanti delle regioni caucasiche come la Cecenia o l'Inguscezia, domenica sono andati a votare. E probabilmente hanno votato per Dmitry Medvedev
Con il 70 % dei voti è diventato il nuovo Presidente della Federazione Russa.
Murad Gasaev è un cittadino russo, della provincia di Inguscezia.
Il Comitato per la Pace nel Caucaso, Peace Link, Memorial. Amnesty International stanno cercando di attirare l'attenzione internazionale sul suo caso, per evitargli che la Spagna che lo ospita conceda l'estradizione.
In Italia l'articolo della Costituzione che fa riferimento all'estradizione è il numero 25, in cui si dice che non può essere concessa per reati politici. Si tratta di un articolo convenzionale, derivante dall Convenzione europea per per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti.
E' quindi molto probabile che anche la costituzione spagnola contenga un articolo del genere.
Ma le autorità spagnole sembrano intenzionate a concedere l'estradizione per Gasaev.
Data la situazione politica della Cecenia e dell'Inguscezia non ci sono gli elementi per capire se Gasaev è un "terrorista" o un innocente. Ma so che il suo paese è un paese dove il presidente viene eletto con il 70 % dei voti e pochissimi controlli da parte della comunità internazionale. E che il giorno successivo alle elezioni ci sono state manifestazioni di piazza con qualche migliaia di persone. per esprimere il dissenso.
E so anche che l'altra sera alla presentazione del libro della giornalista cecena Milena Torleva ho sentito per la prima volta nella mia vita l'espressione "fabbrica dei processi". E non era su un libro di storia o nel diario di Anna Frank.
"qualcuno, soprattutto giovane, sparisce per qualche settimana. Non si sa dov'è per sette, dieci giorni, poi torna. Avendo firmato documenti in cui confessa di aver commesso certi reati.
Inizia il processo."
Ho sentito la frase due volte. Una volta in francese e una volta dalla voce della traduttrice. Mi è rimasta bene in testa.
Il Comitato per la Pace nel Caucaso ha scritto una lettera a tutti i parlamentari europei sul Caso GAsaev:
Onorevole XY,
La contattiamo per richiamare la Sua attenzione sul caso di Murad Gasaev, un cittadino dell'Inguscezia (repubblica russa del Caucaso del Nord) che la Spagna sta ingiustamente estradando verso la Russia, dove rischia di essere sottoposto a tortura. Come ben sa, l'espulsione verso paesi che notoriamente praticano la tortura come mezzo per estorcere finte "confessioni" in tribunale è in contrasto con la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti che anche la Spagna ha sottoscritto e che è in vigore dal 1989. Amnesty International ha già lanciato un appello urgente e organizzato una raccolta firme. Sono scesi in campo in favore di Murad Gasaev nomi illustri nel campo della difesa dei diritti umani: oltre ad Amnesty International si sono mobilitati Gannushkina, Orlov, l'ufficio Memorial di Nazran, la International Helsinki Federation. Tutto quest'impegno non è stato sufficiente. Murad Gasaev è stato processato e dichiarato colpevole. Anche il ricorso a Strasburgo ha avuto esito negativo, perché sono state revocate le misure cautelative che impedivano l'estradizione. Questo è quanto riportatoci direttamente dall'avvocato difensore e dal noto difensore per i diritti umani Said Emin Ibragimov, che ha monitorato quanto avvenuto a Strasburgo.
Le chiediamo di volersi adoperare per attirare l'attenzione delle istituzioni europee e della stampa internazionale su un caso che, qualora si dovesse concludere con l'estrazione di Murad Gasaev verso la Federazione Russa, si risolverebbe in un'amara e vergognosa ingiustizia, che, al di là della tragedia individuale, potrebbe rivelarsi foriera di conseguenze nefaste per quanti, soprattutto nel Caucaso del Nord, ripongono le loro speranze di giustizia nelle istituzioni e negli organismi internazionali, attendendo che l'Europa civile e democratica dia un segnale chiaro che la loro fiducia non è riposta invano.
Confidiamo pertanto in una sua veloce e risoluta presa di posizione!
Cordiali saluti,
Comitato per la Pace nel Caucaso.
Mentre l'Unione Europea nel giorno successivo alle elezioni si congratula con il nuovo presidente a me continua a risuonare in mente l'ultima frase della lettera:
un'amara e vergognosa ingiustizia, che, al di là della tragedia individuale, potrebbe rivelarsi foriera di conseguenze nefaste per quanti, soprattutto nel Caucaso del Nord, ripongono le loro speranze di giustizia nelle istituzioni e negli organismi internazionali, attendendo che l'Europa civile e democratica dia un segnale chiaro che la loro fiducia non è riposta invano.
Non si può solo congratularsi e continuare a comprare il gas.
Unione Europea e politica energetica qui
Gli appelli del comitato per la pace nel caucaso
Per una breve sintesi in italiano veda il breve articolo di Vittorio Moccia: http://www.peacelink.it/pace/a/25291.html .
Per una descrizione più dettagliata da un appello urgente di Amnesty International in inglese o spagnolo rispettivamente:
http://www.amnestyusa.org/actioncenter/actions/uaa04708.pdf
http://www.es.amnesty.org/uploads/media/Accion_Urgente.pdf
martedì 4 marzo 2008
Un flash sul Caucaso
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