di Giusi Binetti
Mancano poche settimane alle elezioni politiche e gli elettori stanno assistendo alla prima di uno spettacolo inedito offerto dai rappresentanti di quel minestrone di buffi personaggi detta classe politica.
Frasi ad effetto riciclate, programmi scopiazzati, sogni, o, meglio, dreams, naufragati prima ancora di passare dalla fase REM, alleanze tradite, promesse disattese, patti di sangue sciolti come neve al sole.
La confusione regna sovrana. Ed allora, ecco che c’e’ chi decide di tornare alle origini, cercando rifugio alla tempesta in atto, come i democratici cristiani e i socialisti; chi si ricompatta, come i sinistri; e chi si lancia alla ricerca del “nuovo”-a-tutti-i-costi e costi-quel-che-costi come Berlusconi e Veltroni, ed ecco, infine, spuntare come un missile terra aria l’outsider Ferrara che, folgorato sulla via di Damasco, decide di arginare ogni possibile deriva, alla ricerca della panacea a tutti i mali dell’universo femminile che, tra parentesi, ringrazia e rifiuta l’offerta.
Pare evidente che peggio di cosi’ non poteva andarci e, mentre ci interroghiamo su cosa abbiamo mai fatto per meritarci tale accozzaglia di saltimbanchi, siamo costretti in tempi ahime’ rapidi a dover decidere tra le seguenti alternative:
a)andare finalmente a Timbuctu con un last minute il 13 e 14 aprile
b)scrivere sulla scheda elettorale: “ridateci la scala mobile”
c)turarci il naso e votare per il meno peggio e poi negarlo all’exit pool
Ma i politici non hanno afferrato che il 2007 e’ stato uno spartiacque tracciato dal Vaffa di Grillo e dalla Casta di Rizzo/Stella e persino Sanremo, ultimo strenuo baluardo, e’ capitolato?
mercoledì 5 marzo 2008
Questa è una campagna elettorale?
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