martedì 30 ottobre 2007

GRAVIDANZE SPONTANEE E ASSISTITE

di Virginia Fiume da Milano

Ascolto il TG1.
Parlano di un parto di 5 GEMELLI in non so che ospedale definito come gioiello. (scoprirò più tardi il Salesi di Ancona).

Il giornalista racconta di una gravidanza: "spontanea indotta farmacologicamente"
Tradotto dal politically correttese all'italiano: FECONDAZIONE ASSISTITA.

Il giornalista forse non si è accorto che il papà sembrava uno che ha realizzato oggi che d'ora in poi deve mettere in condizione di volare non 1, non 2, non 3...ma cinque figli.

Mi permetto di pensare che con i tempi economici che corrono non sia esattamente facile.

Mi sembra di ricordare che a giugno si era parlato di un bilancio da lreferendum.
Numeri non positivi nè per le gravidanze nè per le gravidanze a rischio.
Molte più donne infertili e molte meno donne che riescono a portare a termine gravidanze sane: la restrizione a tre embrioni aumenta considerevolmente il bombardamento ormonale necessario e nello stesso tempo il rischio di gravidanze tri e plurigemellari. Una commissione parlamentare visti i dati si era espressa a favore della revisione della legge
Commissione affari sociali (qui)

Il verdetto era semplice: con le regole della legge quaranta dati di due anni dimostravano: più rischi per le madri, per i bambini, per i bambini, per il portafoglio anche nel caso in cui vada tutto bene.

Finito il servizio e il dejavu tardo primaverile mi faccio domande:

possibile che dobbiamo vivere in un paese dove i giornalisti chiamano la fecondazione assistita con il nome di gravidanza farmacologicamente indotta?
Possiamo lasciare che famiglie che già devono fare i conti (sì, anche economici...soprattutto quelli che magari decidono di andare all'estero per provare a aumentare le probabilità di una gravidanza) debbano farli anche dividendo per cinque anzichè per uno?
Se poi la gravidanza è spontanea, perchè deve essere più difficile?
Perchè è farmacologicamente indotta?
Perchè le ragazze restano incinte e abortiscono a undici anni e le trentenni- quarantenni che forse sono più in condizione di fare un figlio non possono. O devono farlo con rischi altissimi. Preservano solo parole "giusto" "sbagliato" e non le loro vite e quelle dei figli che concepiscono?

Allora, se permettete signori, fate le cose per bene.
O sì o no.
Ma per favore non ci si prenda in giro con le ideologie e non si punisca chi giù convive con dolore.
Saranno fatti suoi.
Ma secondo quale legge e' giusto far soffrire?



A DUE ANNI DAL REFERENDUM QUALI SONO LE CONSEGUENZE DELLA LEGGE ATTUALMENTE IN VIGORE clicca qui o se hai più tempo ascolta qui
(organizzato da SOSinfertilità onlus e Cellula Coscioni Milano,
con Maria Antonietta Coscioni, presidente Radicali Italiani e Associazione Coscioni e Arianna Censi, consigliere provinciale milanese, Partito Democratico, responsabile dell'ideazione dell'osservatorio donna http://temi.provincia.milano.it/donne/osservatorio_dati/osservatorio.php?p=nd)

1 commento:

Anonimo ha detto...

non per sembrare fissata ma il nesso anche in caso di fecondazione assistita (o legge "tri ovulare" come la chiamo io) è da ricollegarsi al solito discorso del post precedente...insomma, il problema ha radici lontane dal laicismo...mi spiego?

...inoltre poi non è un caso che le fonti che hai citato siano legate a due donne.....chi meglio di noi può capire il problema e in questo caso lottare per un migliore applicazione della legge?

Rossella