sabato 28 giugno 2008

Rassegna Stampa: Brava Bonino, ci hai pizzicato (ovvero come le donne possono anche non render conto della loro vita sessual-sentimentale- ndr)


di Lidia Ravera (L'UNità- 26 giugno 2008)

Dunque Emma Bonino, che non è arrivata alla politica dal concorso di miss Gambe né dall`onorata carriera di valletta, ha un innamorato. E questo innamorato non è Marco Panella (ma va?). E inoltre la Bonino, non per offendere, ha pure 60 anni, eppure... La notizia piccante era su tutti i quotidiani più autorevoli che, come capita sempre più spesso, l`avevano pescata dal rotocalco Diva eDonna (il secondo più gettonato è Chi). Il tono era quello, affettuosamente patemalista, riservato alle zie nubili quando si scopre che, invece di andare in parrocchia, si sono recate a ballare il tango e mi sono, come sempre, irritata. Non con Emma, la cui serietà è fuori discussione, ma con la quantità e qualità delle righe dedicate al commento di un fatto privo di interesse. Ho pensato: se uno vuol sapere tutto sugli amori dei personaggi famosi, ha un`ampia scelta di testate a disposizione, perché invadere i quotidiani? Poi ho voltato pagina e ho continuato diligentemente a soffrire con tutte le altre nefaste novità. Due ore dopo, un dispaccio d`agenzia svelava l`arcano: quella di Emma Bonino non è stata una confidenza, bensì una provocazione. Invitata da Diva e donna a concedere un`intervista sul tema della fame nel mondo in occasione della conferenza mondiale della Fao, la competente Emma avrebbe deciso di inserire un po` di gossip sentimentale per dimostrare la fatuità del giornalismo italiano. Una cosa tipo: scommettete che se rivelo cifre terribili sulla quantità di bambini morti per fame, critico e propongo e analizzo, non una parola sarà ripresa, se invece faccio un accenno alla mia vita privata, sui cui non ho mai intrattenuto né l`Italia né l`Europa e meno ancora il Terzo Mondo, tutti daranno spazio a quello e soltanto a quello? Naturalmente ha avuto ragione, dimostrando tre piccole verità, ormai ovvie, ma non per questo meno gravi. Primo: i giornali "seri" imitano quelli popolari in una corsa al ribasso che caratterizza il cosiddetto "libero mercato" in modo uniforme (per qualche copia in più, per qualche spettatore in più, per qualche indice di gradimento in più peggiora tutto, dalla televisione alla letteratura, dalla stampa allo spettacolo). Secondo: della terribile sperequazione fra chi è satollo e chi crepa di fame non frega niente a nessuno (almeno finchè la fame degli altri non minaccerà molto da vicino le nostre tavole imbandite). Terzo: gli esseri umani di sesso femminile, indipendentemente dalla loro competenza, dal loro valore, dal loro impegno e dalla loro posizione nella piramide sociale, devono sempre e comunque rendere conto della loro situazione sentimentale, della loro avvenenza o mancata avvenenza, della loro età e dei loro rapporti con l`altro sesso. Se riescono a innamorarsi e far innamorare, quello sì che è un risultato. Tutto il resto è roba da maschi o sublimazione, puoi anche diventare Presidenta della Repubblica, ma come femmina sei fallimentare. Uffa, è l`unico commento che mi sento di aggiungere. Se, invece, Emma Bonino si è davvero lasciata andare ad una allegra confidenza e, scocciata dal polverone suscitato, ha deciso di inventarsi, a posteriori, la provocazione, allora, come si dice: chapeau! Complimenti! E' la più spiritosa e intelligente di tutte le ritrattazioni. Dovrebbe brevettarla.

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