martedì 27 novembre 2007

Il coraggio di fare un film....

di Rossella Canevari
"E' un morto che cammina" a soli 25 anni: Amin, giovane regista afghano, giornalista di una televisione indipendente di Kabul, è venuto a milano per presentare il suo film ed è stato investito da una Fatwa.
Così la vita di Amin, i suoi studi all’Academy Art, il suo lavoro all’Ariana Television Network di Kabul, la sua militanza per i diritti umani e per la democrazia in Afghanistan si sono fermati a Milano. Bloccato fra il Centro di accoglienza di viale Fulvio Testi e la Mediateca di via della Moscova, Amin fa l’unica cosa che gli è rimasta da fare: scrivere il suo blog.

http://www.aminwahidi.blogspot.com/

La fatwa dei talebani è giunta per il progetto di un altro film «Keys to paradise». «Non l’ho ancora girato – spiega il ragazzo -, ma era tutto pronto, anche le location. Denunciava la follia dei suicidi talebani, in nome della religione islamica e l’ignoranza grazie alla quale si è sviluppato l’estremismo religioso. I talebani educano nelle madrasse del Pakistan piccoli bambini, instillando in loro assurdi pensieri superstiziosi. I kamikaze, infatti, sono convinti di agire con le bombe addosso senza essere visti, perché sono santi».
Amin da settimane non sa dove siano i suoi genitori, costretti a scappare da Kabul per le minacce di morte ricevute dai Talebani e da Milano pormette che il film lo girerà e che non rinuncerà a lottare per i suoi diritti, per i diritti del suo popolo e per la democrazia.
Forza Amin, il mondo rosa shokking è con te!

3 commenti:

Isabel Green ha detto...

totale solidarietà ;)

Anonimo ha detto...

non si può che essere solidali!
@rossella:ieri sera con max ci siamo incontrate.

Anonimo ha detto...

Grande Ros,
bellissimo blog. Anche Barcellona si unisce alla solidarietá e qualsiasi cosa, siamo qui!